13 azioni per dare nuova vita agli esami di terza media
Jenny Poletti Riz
Pubblicato il 27 Luglio 2015
Dopo aver raccontato la storia degli esami di quest’anno, molto più vivi ed entusiasmanti rispetto a quelli precedenti, ho pensato: ma cos’abbiamo fatto e come si potrebbe replicare in futuro questa specie di magia?
E ho raccolto una lista di azioni, trasformate in consigli. Naturalmente la mia collega e amica Ilenia, essendo una sintetica prof. di Matematica, mi ha pesantemente presa in giro per la prolissità: “Ma come, sono un po’ pochini… Solo 13?”
Va bene, sono tanti, ma si tratta di suggerimenti pratici. Alcuni sono di semplice attuazione e forse all’apparenza banali, altri richiedono una preparazione e un impegno notevoli, ma hanno un impatto significativo, non solo sugli esami ma sulla didattica in generale.
Eccoli:
- Creare occasioni nel corso dell’anno in cui gli studenti siano invitati a parlare in pubblico (genitori, altri studenti o insegnanti, ma non solo). Un esempio: gli studenti della nostra 3^D ad inizio d’anno sono stati invitati a esporre alcune loro proposte sul tema “La scuola che vorrei” ai docenti in un momento formale.
- Lavorare nel corso dell’anno il più possibile in collaborazione con i colleghi, almeno per uno o due progetti (lo so, lo so, è scontato, ma non è la norma e per l’esame è particolarmente importante).
- Coinvolgere nel corso dell’anno i ragazzi in modo attivo anche in progetti affrontati con la metodologia del Project Based Based Learning: questo li aiuta e li prepara all’esame -e alla vita- in molti modi diversi.
- Introdurre la genius hour, cioè un momento a cadenza regolare in cui gli studenti possano dedicarsi ad approfondire una loro passione, o progetti affini in cui gli studenti possano partire da un loro interesse (io ho utilizzato l’unità sul testo espositivo in cui i ragazzi hanno prima letto e poi scritto di un argomento che li intrigava o incuriosiva).
- Condividere con convinzione e non solo in modo formale in consiglio di classe con i colleghi i criteri per la conduzione dell’esame, anche ricordando la normativa: l’orale non deve essere un’interrogazione e un fuoco di fila di domande e serve per far emergere competenze, non tanto per verificare conoscenze. Specificare come si intende procedere in modo molto chiaro ed esplicito e discutere per arrivare ad una modalità condivisa.
- Per il colloquio permettere ai candidati di partire dall’esposizione di un percorso multidisciplinare che abbia come punto di partenza un loro interesse effettivo che non sia necessariamente un argomento curricolare. Il percorso non dovrà per forza toccare tutte le discipline e i collegamenti non saranno forzati.
- Permettere ai candidati di esporre con il supporto di una mappa o presentazione multimediale (ma prima devono essersi esercitati anche in classe e devono aver sviluppato la competenza).
- Dare indicazioni pratiche e fornire esempi di lavori passati agli studenti in modo che siano guidati nella costruzione dei loro percorsi e dedicarvi tempo anche in classe. Lasciare che gli studenti si aiutino a vicenda e collaborino nella creazione delle mappe.
- Guidare gli studenti a creare, prima dell’esame, i loro Portfolio con i lavori significativi svolti nel corso dell’anno, anche con strumenti digitali.
- Ricordarsi di far portare in classe o di raccogliere prima dell’esame i prodotti “artigianali” (elaborati pittorici, plastici e altro) significativi creati dai ragazzi nel corso dell’anno e farli commentare ai ragazzi durante il colloquio: molto meglio infatti partire da un prodotto per richiamare anche conoscenze che non da una domanda diretta su un contenuto.
- Valorizzare nel corso del colloquio le esperienze fatte nel corso dell’anno dai ragazzi (non sempre strettamente scolastiche) e partire da queste per un discorso più ampio.
- Ricordarsi anche nel corso del colloquio di dare spazio alla riflessione metacognitiva sul percorso svolto e all’autovalutazione.
- Invitare i colleghi ad intervenire nel corso del colloquio anche durante l’esposizione di argomenti che non riguardano direttamente la disciplina di pertinenza in modo che si cerchi di creare un flusso e che il colloquio si configuri come una conversazione e non come un quiz.
Per avere spunti pratici, vi lascio anche i link ad alcune presentazioni multimediali utilizzate dagli studenti nei loro colloqui:
Glee di Giulia M.
A partire dalla serie televisiva che ha come protagonisti alcuni ragazzi considerati “diversi”, si affronta il tema del diverso e della sua persecuzione nella storia (nazismo), si parla di un famoso loser e nerd, cioè Leopardi, della pop art, prendndo spunto dalla locandina della serie, degli USA come luogo in cui è ambientata la vicenda, della genetica
Hunger Games di Nada: a partire dalla trilogia distopica si affrontano il genere della fantascienza in italiano, la colonna sonora del film in musica e poi alcuni altri argomenti a partire da citazioni dai libri: apparato digerente in scienze, il carbone e le miniere in tecnologia (tipici del distretto di Katniss, la protagonista), i totalitarismi in storia e in lingua, il Nord America, la corsa in motoria (attività più utile all’interno degli Hunger Games), il futurismo in arte.
Il canto di Aurora: Aurora è appassionata di canto e il suo percorso tratta l’argomento in modo approfondito, a partire dal testo espositivo che ha scritto.
Le Rivoluzioni di Matteo: Matteo ha deciso di portare questo percorso perché quest’anno a scuola ha vissuto una rivoluzione causata dall’arrivo di una nuova prof. e dall’avvento di una nuova (parzialmente) metodologia a cui ha dovuto abituarsi, pur non essendo un amante del cambiamento. Si parla di diverse rivoluzioni, tra cui quella copernicana, quella del Rock’n roll, quella americana, quella del salto in alto e quella industriale.
Rebecca Donovan di Giulia Ma.: a partire da una scrittrice molto amata, Giulia descrive un progetto realizzato in classe e in collaborazione con la biblioteca, chiamato Q-recensiamo, in cui i ragazzi hanno creato delle recensioni digitali. Poi il percorso tocca altri argomenti in diverse discipline, a partire sempre da temi o citazioni tratti dai romanzi della scrittrice.
Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo di Camilla: a partire dalla saga letteraria trasformata in film e che si richiama alla mitologia greca, un percorso che tocca la corrente del Neoclassicismo (arte), il cinema e le sue caratteristiche (italiano), la colonna sonora in musica, Parigi città neoclassica in francese,i mezzi di comunicazione di massa e la società di massa in storia, gli USA come luogo in cui è ambientata la vicenda della saga.
Scatola dell’identità e sport di Sofia: Sofia parte illustrando un prodotto realizzato con il professore di arte, vale a dire la scatola dell’identità (una scatola di cartone decorata e realizzata per rappresentare in modo creativo l’identità di ogni studente) per poi andare a trattare uno degli argomenti che rappresenta una passione per Sofia: lo sport.
Steve Jobs di Daniele: partendo dal suo amore per la tecnologia e la Apple in particolare, Daniele tocca diversi temi, tra cui la globalizzazione, processo che ha subito una grossa accelerazione proprio grazie alla rivoluzione tecnologica, di internet e del digitale.
Ed infine i link ad alcuni portfolio digitali. Per crearli noi abbiamo utilizzato lo strumento gratuito Blendspace, facile e veloce da imparare. Se cliccate su ogni risorsa, in alto a destra troverete la descrizione dell’attività:
- Portfolio di geografia di Daniele
- Portfolio di italiano di Daniele
- Portfolio di storia di Daniele
- Portfolio di italiano di Aurora
- Portfolio di storia di Aurora
- Portfolio di geografia di Aurora
- Portfolio di lettere di Matteo
E voi, quali consigli offrireste a chi vuole resuscitare gli esami di terza media?
Cara Jenny,
come spesso accade ho trovato il tuo sito per caso e… sono rimasta conquistata! Insegno anche io lettere alle medie, sono in ruolo da tre anni e per me questo è stato un anno di intensa riflessione. Sento l’esigenza di svoltare, di trovare nuove vie per arrivare ai ragazzi in modi più appassionanti ed efficaci, di aggiornare il mio/nostro modo di stare in classe.
In tutto questo tu hai avuto un ruolo importante: come un novello Pollicino “troglodita tecnologico” ho seguito le tue tracce nel web (oddio, detto così fa molto stalker!) e, con le mie classi, ho iniziato a sperimentare (Blendspace, Padlet, Emaze, Poplett, Glogster… a me e ai miei ragazzi si è aperto un mondo!).
Scrivo quindi queste righe per inviarti un sincero ed entusiasta GRAZIE a nome mio e di tutti i miei alunni che verranno, incontrare te ha davvero modificato il mio modo di vedere la nostra professione (ieri ho ordinato on-line il libro della Atwell, e dalla settimana prossima il mio arrugginitissimo inglese sarà messo a dura prova!). Grazie di aver scelto di condividere, spero di poter fare presto altrettanto!
Con profonda stima,
Loretta
Loretta, sono io che ringrazio te. Il tuo messaggio da solo dà un senso all’esistenza del blog, e mi fa sentire ripagata per la fatica, il tempo e la fragilità che la condivisione pubblica per forza porta con sé. Grazie di avermi raccontato, grazie per la tua umiltà e onestà, per la tua voglia di metterti in gioco, imparando anche da sola, motivata dall’amore per il tuo lavoro e per i tuoi studenti. Ci vorrebbe un esercito di insegnanti (e di persone) come te! Un abbraccio e spero di sentirti presto. Di dove sei?
Sono bellunese, ma vivo a Padova da vent’anni. Una delle cose che più mi hanno colpita del tuo lavoro è la tua capacità di coinvolgere i colleghi, spero col tempo di riuscirci anche io (per ora, con rare eccezioni, dove lavoro io si parla poco di strategie didattiche), ma per il momento ho davvero tanto da imparare (ora per esempio ci sto dando dentro con la programmazione per competenze e gli EAS)! Grazie ancora, un abbraccio e… a presto!
Bellissima esperienza. Quasi quasi rifaccio le medie!
Purtroppo sono ancora pochi gli insegnanti che usano questi metodi. Lasciare provare il ragazzo, sostenerlo nelle sue scelte, incoragguarlo; sono passi fondamentali nel processo di crescita!
Nel mio blog ho appunto raccontato di un esperienza opposta. Un ragazzo che aveva un idea interessante ed un insegnante che lo ha demotivato perché non era negli schemi!
Grazie della bella condivisione!
Grazie Matteo! Ho appena letto il post sul tuo blog e sono molto dispiaciuta per quel ragazzo che aveva avuto un’idea originale e brillante! Mi piacerebbe sperimentare l’uso dei giochi da tavolo nella didattica, anche a me appassionano! Magari ti scrivo in privato perché leggo che sei un super esperto, se non ti dispiace, naturalmente. A presto!
Grazie Jenny dei consigli! Anche io penso come te che il colloquio d’esame debba essere un dialogo tra esaminando e insegnanti, e non un interrogatorio!
Per far si che ciò sia sempre più realizzabile però servono come già hai detto maggiori sinergie e collaborazioni tra noi docenti…
Silvia, è proprio vero! E fortunatamente noi possiamo collaborare visto che siamo nella stessa scuola! Non vedo l’ora! Un abbraccio e a settembre
bel lavoro! noi però abbiamo abolito d’imperio i famosi ‘collegamenti’ multidisciplinari…. non ne potevo più di ‘tesine’ più o meno tecnologiche che passano di palo in frasca su fili inconsistenti… vedi questo documentino che abbiamo approvato e fatto digerire… http://www.icsanvitale.gov.it/index.php/component/attachments/download/203
Ciao preside, grazie per aver riportato anche qui il tuo commento con l’utile documento!
Riporto quello che ti avevo risposto su Facebook:
Ciao preside, ho letto il tuo/vostro documento e mi piace molto (che sorpresa!). Come regola generale credo potrebbe essere furbo eliminare d’emblée i collegamenti interdisciplinari, visto che di solito portano a quello che conosciamo, cioè le famigerate tesine confezionate. Però non rischiamo di togliere una sfida a chi la vuole? Parlo dei ragazzi, naturalmente! A me è piaciuto vedere i miei studenti che, a partire dalla loro vita, cercavano e trovavano con facilità i legami con le discipline e i contenuti appresi a scuola e notavano come i fili si intrecciassero… Ma le forzature sono da vietare, su questo non ci sono dubbi! e ho insistito parecchio con i ragazzi. Nel tuo documento ci sono alcuni spunti molto chiari che vanno a scardinare pratiche consolidate: non dare peso eccessivo ad alcune materie, evitare l’obbligo che ciascuno faccia una domanda, evitare le ripetizioni mnemoniche in lingua… Mi piace mi piace!
Mi piacerebbe leggere il documento condiviso dal Dirigente Eramo, ma cliccando sul link mi si apre il sito dell’istituto e poi …. non so dove andare !! Mi potete aiutare ? Grazie infinite 🙂
Prova ora, dovrebbe funzionare!
Perfetto, thanks a lot!
Grazie Jenny, sia del meraviglioso lavoro prodotto da te e dai tuoi ragazzi , sia per averlo voluto condividere con tutti noi. Concordo pienamente con quanto tu dici in merito alla gestione degli esami ma più in generale al modo di fare didattica. Nel mio piccolo cerco di adottare strategie e metodologie che possano coinvolgere sempre più i miei alunni, ma ho ancora tanta strada da fare !! Mi auguro tanto di poter migliorare il modo di fare scuola anche grazie a te !! Ho messo il tuo blog tra i preferiti, sicuramente continuerò a seguirti !! 🙂
Carmen
Grazie Carmen, per esserti presa il tempo di scrivere e per aver messo il blog tra i preferiti! Non sai quanto piacere mi facciano commenti come il tuo: sono il carburante che mi spinge a continuare! Allora teniamoci in contatto e raccontami anche tu quello che sperimenti con i ragazzi, non vedo l’ora! Un abbraccio e a prestissimo
Non vedo l’ora anch’io di sperimentare qualcosa di bello con i miei alunni e naturalmente di condividerlo ! Grazie ancora, buona estate e …..buon lavoro !?