Insegnare la Shoah è una sfida sotto tanti punti di vista. Arduo far conoscere un momento così buio nella storia dell’umanità senza trasmettere solo il buio. Ovviamente, nonostante questa oscurità ci spaventi, siamo tenuti, come ci comanda Primo Levi, a meditare che questo è stato e conoscere e far conoscere in modo completo e storiograficamente accurato fatti e processi in atto in quel periodo. E questo è un altro elemento di complessità che mi angustia sempre, in particolare quando mi trovo a dover affrontare tematiche simili. E la mia risposta è sempre la stessa: mi metto a studiare, ad approfondire, ormai soprattutto utilizzando le risorse presenti sul web.

Diverse settimane fa ho dunque cominciato il mio studio matto per prepararmi (per l’ennesima volta) ad insegnare la Shoah ai miei ragazzi: il 14 dicembre era infatti fissata la nostra visita al Museo al deportato di Carpi e volevo che fossimo tutti pronti, culturalmente ed emotivamente.

Ho trovato molte risorse preziosissime per insegnanti e ne raccolgo qui alcune, (proprio perché sono così numerose, spero possa essere utile ai miei colleghi una selezione che ha richiesto una notevole scrematura).

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Suggerisco agli insegnanti di storia di far riferimento per questo e per altro al sito ricchissimo e ben fatto curato dallo storico Antonio Brusa:
http://www.historialudens.it/

Nel sito un articolo sulla didattica della shoah e una proposta di laboratorio didattico multimediale.

L’altro sito di riferimento è naturalmente quello dello Yad Vashem e vi segnalo qui la ricchissima sezione in italiano:

In particolare vi si trovano alcune linee guida sull’insegnamento della Shoah e unità didattiche già strutturate.

Un altro sito molto ricco di materiali in lingua italiana è quello delle comunità ebraiche in Italia

Dopo aver trascorso svariate ore immersa nello studio di questi interessantissimi materiali (una mia alunna, sentendo come avevo preparato le lezioni ha esclamato: “Prof., ma lei mi fa paura!”) ho deciso di utilizzare uno degli approcci suggeriti, sfruttando soprattutto le testimonianze video dei sopravvissuti, alcune opere letterarie e un film. Volevo che i miei ragazzi lavorassero in modo attivo e riflettessero, per poi rielaborare attraverso la scrittura, utilizzando come supporto alcuni web tools a nostra disposizione (visto che i ragazzi possono usare in classe e a casa i device della nostra classe 2.0).

Prima di tutto abbiamo affrontato la fase di raccolta ed elaborazione dei contenuti essenziali.

Dopo aver approfondito i concetti di base, abbiamo guardato insieme il film “Schindler’s list”. Ho scelto questo film a causa della dettagliata ricostruzione storica, ma soprattutto perché mi offriva l’opportunità di presentare anche un modello positivo grazie alla figura dello stesso Schindler. Tra l’altro quest’ultimo si presta anche ad una comparazione con un personaggio della storia locale, citato anche all’interno del museo, il meritatamente famoso Odoardo Focherini.
Dopo la visione completa del film, ho proposto ai miei studenti di affrontare alcune attività a scelta.

Infine abbiamo visitato, accompagnati da una preparatissima guida, il Museo al Deportato di Carpi. Si tratta sempre di un’esperienza molto forte che lascia una traccia duratura nei cuori dei ragazzi. Pensate che una delle mie studentesse è rimasta così colpita da voler ricopiare su Evernote (usando il suo cellulare, cosa che ha lasciato momentaneamente interdetta anche la stessa guida: “Ma cosa fanno con i cellulari?”) quasi tutte le frasi dei detenuti incise nelle pareti del museo. Un’altra studentessa, invece, era in lacrime e si è stretta a me, come se il contatto fisico fosse in quel momento l’unica consolazione possibile.

Dopo la visita, ho proposto una semplice rielaborazione scritta.

Ecco alcuni lavori dei ragazzi:

Ora si tratta di valutare e di capire come gli studenti hanno interiorizzato contenuti ed esperienze. Credo che per il primo aspetto elaborerò insieme a loro una rubric apposita mentre per il secondo ho creato un questionario, utilizzando Google Forms. Voi come lavorate sulla Shoah? Avete altre idee sull’utilizzo delle tecnologie come supporto per insegnarla?